L’argento è un metallo di transizione con simbolo Ag nella tavola periodica degli elementi. Si tratta di un metallo dall’aspetto bianco e lucido e che ha la migliore conduttività sia di calore che di elettricità tra i diversi elementi metallici. L’argento è piuttosto malleabile e duttile, anche se poco meno dell’oro, e ha una lucentezza bianca che si accentua quando viene lucidato.
L’argento viene impiegato principalmente come metallo prezioso. I suoi alogenuri, come ad esempio il cloruro d’argento, è importante perché è usato in fotografia. L’argento viene utilizzato anche nell’industria per poter creare dei contatti ad alta conduttività nei prodotti elettrici o in quelli elettronici. Viene anche usato per le emulsioni fotografiche o perfino per produrre degli specchi che abbiano maggiore riflettenza.
Nell’antichità, in particolare dall’VIII secolo, l’argento veniva usato per fare le monete e, grazie al suo splendore candido, ancora oggi è usato molto per svariati articoli di gioielleria.
L’argento è conosciuto fin dai tempi antichi e il suo termine deriva da quello latino argentum e da quello greco αργύριον, ossia dalla radice αργός che significa “splendente, bianco”.
Gli alchimisti di un tempo associavano, come simbolo, all’argento la luna crescente. Infatti in molte teologie l’argento è messo in relazione alla Luna o alle divinità femminili lunari.
Il valore di questo metallo però calò bruscamente quando furono scoperti i numerosi giacimenti nell’America Latina: ciò causò una grande inflazione che ne fece diminuire il valore.
Durante il XIX secolo l’argento venne poi demonetizzato come successivamente anche l’oro, ma quest’ultimo resta ancora oggi nei forzieri di banche centrali. Da allora c’è una forte disponibilità di argento, anche se la produzione mineraria, comunque inferiore ai consumi, sia alta. Perciò l’argento ha un valore di gran lunga inferiore agli altri metalli preziosi. Per quanto riguarda ad esempio il rapporto tra oro e argento, nei tempi è cambiato: dal 1300 ai primi dell’800 era fisso di 1 a 16, alla fine dell’800 si è alzato fino al record di 1 a 153 avutosi nel 1939. Successivamente è ridisceso a 1 a 28 negli anni settanta ed è risalito a 1 a 110 negli anni novanta. Oggi il rapporto è molto volatile e varia da 1 a 46 a 1 a 93.
Nonostante ciò anche l’argento viene considerato, come l’oro, un bene rifugio. Il titolo dell’argento è la percentuale minima di metallo puro presente in una lega con cui è composto un oggetto. I lingotti d’argento in commercio hanno in genere un titolo 999/1000, in quanto la lega è fatta dal 99,9% di argento puro. I gioielli e gli oggetti invece hanno titolo 800, 835 o 925.
Il metallo marchiato con titolo 925, è definito argento Sterling e garantisce una composizione di 925 parti di argento e 75 di un qualsiasi metallo, in genere rame. Per lavorazioni particolari è usato in lega con lo zinco, al massimo allo 0,5%.
In ogni stato esistono leggi sui marchi da riportare su oggetti d’argento per la garanzia degli acquirenti. In Italia esistevano diversi simboli a seconda del periodo ma dopo l’unità d’Italia fu introdotta un’unica punzonatura, con una testa di donna che ha alla base il numero 1 che indicava titolo 950, 2 per il titolo 900, 3 per quello 800. Successivamente ci sono state altre variazioni nella punzonatura e una legge del 1999 ha introdotto anche un punzone nuovo nei casi in cui l’argento è una copertura di un altro materiale, con la lettera R in un quadrato.
L’argento ha avuto un suo sviluppo nel corso dei secoli: è stato spesso all’ombra dell’oro, nonostante a volte superasse l’oro in termini di valore. Ma resta ancora un materiale insostituibile nell’industria e il suo prezzo ha sempre retto nel corso dei secoli.
Per l’argento, a differenza dell’oro, la quotazione viene stabilita una volta al giorno. Nel corso del tempo il fixing dell’argento ha subito diverse variazioni sia in positivo che in negativo, anche se meno importanti rispetto quelle dell’oro. L’Argento oggi è quotato al grammo oppure all’oncia, a seconda il mercato di riferimento. In genere in Italia si indica in euro il valore per grammo oppure per chilo. Quando si desidera vendere un oggetto d’argento è bene conoscere il suo valore: questo si calcola sia in base al valore che l’argento ha in borsa che in base alla percentuale di argento che è contenuta nel singolo oggetto.
La scala completa che identifica le varie tipologie di argento, e di conseguenza la quotazione, è la seguente :
· Argento puro 999
· Argento 925
· Argento 900
· Argento 835
· Argento 800