L’oro è il metallo prezioso per eccellenza. La sua principale caratteristica è quella di essere incorruttibile nel tempo, duttile e molto vario nelle applicazioni possibili. Come avviene per qualsiasi altra materia prima, anche nel caso dell’oro esiste un mercato che ha il compito principale di stabilire, sempre in riferimento all’oro, la sua quotazione, ovvero il valore monetario da attribuire al metallo prezioso.
Prima di capire quali effettivamente possono essere i fattori e le notizie che hanno il potere di influenzare o modificare l’andamento di borsa di questo metallo prezioso bisogna dire che le quotazioni del prezioso metallo giallo vengono espresse in dollari per oncia troy (particolare tipologia di unità di misura che corrisponde a circa 31 grammi). L’importo del prezzo dell’oro è soggetto, per sua natura, a continue variazioni. Per un motivo prevalentemente di ordine pratico, 2 volte al giorno la borsa di Londra ne fissa un prezzo di riferimento, conosciuto in ambito finanziario con il termine fixing. Questo meccanismo particolare esiste da quasi un secolo, ovvero dal 1919. Prima erano 5 i grandi colossi finanziari che ne prendevano parte, ovvero Scotia Mocatta, HSBC, Deutsche Bank, Barclays e Societé Générale. Ad oggi la Deutsche Bank non ne fa più parte, ovvero da quando nel 2014 (abbastanza a sorpresa) ha annunciato l’abbandono del cosiddetto club del fixing.
Borsisticamente, il mercato dell’oro si basa sulla compravendita riguardante i contratti dell’oro. Quasi mai, infatti, si verifica uno scambio di oro fisico con il denaro.
Veniamo adesso ad analizzare alcuni dei fattori che possono andare ad influenzare, positivamente o negativamente a seconda degli eventi, il prezzo dell’oro sul mercato. Essendo questo valore fissato esclusivamente in dollari, è una conseguenza più che altro logica che il valore della valuta americana influisca sul valore dell’oro in modo inversamente proporzionale. Questo vuol dire che se il dollaro sale, il prezzo dell’oro scende dato che per comprare la stessa oncia d’oro serviranno comunque meno dollari.
In periodi in cui vige una grande instabilità sul profilo politico ed economico di una determinata nazione, si assiste ad influenze, a volte molto significative per quanto concerne il prezzo dell’oro. Questo, infatti, è considerato sin dal 2009 come un bene di rifugio e non a caso da quel momento ha raggiunto prezzi davvero inimmaginabili. Per questo motivo, laddove la situazione politica ed economica imponga a chi investe di abbandonare quelli che sono considerati investimenti ad alto rischio, di conseguenza aumentano in maniera non indifferente gli investitori che si riversano sul mercato dell’oro, ritenuto molto più sicuro.
Nel momento in cui si parla di prezzo dell’oro, si tende sempre di più ad associarne le variazioni (che come detto possono davvero essere continue e ben sostanziose) a tutti quei fattori che contribuiscono a far variare anche l’andamento del prezzo del petrolio. L’oro nero, quindi, è il caso di dirlo, va proprio a braccetto con l’oro giallo. Più però che parlare di una vera e propria influenza, si deve parlare di un rispecchiarsi dell’uno nell’andamento dell’altro. Questo avviene perché si tratta di 2 mercati che di base possono essere influenzati dai medesimi fattori: attentati, guerre, crolli economici coinvolgono dollaro, oro e petrolio in maniera parallela tra loro. Dove risiede la motivazione di un comportamento finanziario di questo tipo? Non è complicato da spiegare e nemmeno da comprendere. Tutto risiede nel timore fondato che a causa di eventi tragici e drammatici come quelli citati (e di cui purtroppo la storia conserva numerose testimonianze), la moneta possa andare incontro alla perdita quasi totale del suo valore rendendo quasi pari a zero il suo potere d’acquisto, mandando in rovina milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
L’andamento del prezzo dell’oro dipende anche dallo stato di salute di molte economie mondiali, specialmente in riferimento alle cosiddette zone emergenti. Questi sono direttamente correlati al prezzo dell’oro dal momento che non è raro che i Paesi in cui si sta verificando una forte crescita si possano acquistare quantitativi di oro sempre maggiori. In prima linea si collocano senza dubbio le economie di Paesi come l’India, la Russia e la Cina, anche se ultimamente si sono aggiunti alla lista anche nuove realtà emergenti quali la Siria, il Medio Oriente e l’Egitto dove la crescita costante ha fatto aumentare anche la loro richiesta di materie prime (tra cui in primis l’oro).
Il valore del prezzo dell’oro è influenzato anche dal potere delle banche centrali perché queste detengono gran parte della produzione di oro come riserva aurea. Lo stesso dicesi anche per il fondo monetario internazionali. Due nomi, quindi, questi, che hanno notevole influenza sull’oro.
Negli ultimi anni si è assistito ad una continua ascesa del prezzo dell’oro e per alcuni Paesi questo rappresenta una vera e propria ricchezza. Si parla, nello specifico, di nazioni come l’Australia, il Perù, gli Stati Uniti, la Russia e la Cina che risultano, fin dai tempi più antichi, legati all’oro (che veniva utilizzato anche come moneta). L’oro ha iniziato ad essere quotato in borsa in tempi relativamente recenti, risalendo questo evento, per la prima volta, al 1971.