L’oro è un elemento chimico con numero atomico 79 e simbolo Au. Ha il caratteristico colore giallo causato dall’assorbimento di lunghezze d’onda blu della luce.
Poiché è malleabile, duttile e tenero, viene lavorato in lega con altri metalli al fine di renderlo più resistente. Non viene alterato né da aria né da ossigeno, calore o altri reagenti chimici. Si può ossidare con l’acqua regia o soluzioni che contengono ione cianuro, ma in presenza dell’ossigeno o del perossido d’idrogeno.
Si trova allo stato nativo come pepite, agglomerati abbastanza grossi, oppure in grani e pagliuzze inserite nelle rocce o su superfici che separano i cristalli di minerali, in depositi alluvionali.
L’oro si trova un po’ ovunque sulla terra: i giacimenti si trovano in rocce metamorfiche e ignee. Quelli più comuni si chiamano “filoni” oppure “vene”.
Fin dalla preistoria l’oro è molto apprezzato e forse è il primo metallo che è stato usato dall’uomo per fare gioielli, ornamenti e oggetti rituali.
Dopo la scoperta delle Americhe i primi esploratori europei, vedendo grandi quantità di oggetti d’oro portati dai nativi, specie nell’America Centrale, nel Perù e in Colombia, organizzarono le “Corse all’oro” e scoprirono bacini auriferi in California, in Colorado, in Australia, nelle Black Hills e in Klondike.
Ha colore giallo, ma può assumere colorazioni diverse secondo la lega che si ottiene con molti altri metalli. È un ottimo conduttore per l’elettricità e poco soggetto a ossidazione.
Dal 1880 la fonte di due terzi circa dell’oro del mondo è estratto nel Sudafrica: infatti Johannesburg è costruita sulla sommità di un enorme giacimenti d’oro. Ma dal 2007, la Cina ha superato il Sudafrica con una produzione di 260 tonnellate d’oro. Altri grandi produttori sono gli USA, specie Il sud Dakota e il Nevada, l’Australia, la Russia e il Perù.
L’oro in Italia c’è in piccole quantità in fiumi come il Po o il Ticino. Nel Monte Rosa c’è un giacimento più grande di quelli attuali del Sudafrica, ma per problemi di costi e di sicurezza non è sfruttato.
L’Italia quindi è un produttore d’oro molto modesto, ma dal 1998 è il paese maggiore trasformatore d’oro del mondo: in media lavora quasi 500 tonnellate di oro all’anno.
L’oro per la gioielleria ha una colorazione diversa a seconda del metallo con cui si lega:
• verde che è composto da 75% oro, 12,5% argento e 12,5% rame;
• giallo che è composto da 75% oro, 12-7% argento e 13-18% rame;
• rosa che di solito è composto da 75% oro, 6,5-5% argento e 18,5-20% rame;
• rosso che è composto da 75% oro, 4,5% argento e 20,5% rame;
• blu che è una lega fatta d’oro e ferro: viene fatto un tipo di trattamento termico che ossida gli atomi ferrosi sull’oro e gli do una colorazione azzurra;
• bianco per gioielleria che è composto da 75% oro e 25% nichel e argento o palladio.
Il termine “oro bianco” è utilizzato spesso per designare l’oro che, mediante la rodiatura, è ricoperto da uno strato sottile di rodio, che poi sparisce per l’usura e ridà al gioiello il colore giallo. Comunque ogni gioielliere fa le proprie leghe, che si possono discostare di poco dal valore standard.
L’oro viene usato oltre che per produrre gioielli e coniare monete anche per applicazioni industriali grazie alla resistenza a essere corroso e alle proprietà elettriche.
Viene usato infatti:
• per i componenti elettronici, ossia in molti computer, negli apparecchi per le telecomunicazioni, per i motori jet e altre numerosi prodotti industriali;
• come rivestimento di superfici dei contatti elettrici, al fine di garantire una buona resistenza ad essere corroso nel tempo;
• come rivestimento dei satelliti artificiali, per la capacità di riuscire a riflettere la luce e gli infrarossi;
• per scopi medici e diagnostici l’oro colloidale è usato in un tipo di elettroforesi;
• per otturazioni e ponti nell’odontoiatria;
• l'”aurotiomaleato di sodio” è un farmaco per curare l’artrite reumatoide;
• l’isotopo radioattivo è usato in terapie anti-tumorali;
• nelle indagini con il microscopio è usato come rivestimento dei campioni biologici che devono essere osservati con un microscopio a scansione elettronico;
• in campo fotografico l’acido cloroaurico è usato per virare l’immagine dai sali d’argento;
• per scopi ornamentali, in fili, può essere inserito nei tessuti e negli ornamenti; come sospensione colloidale, viene usato nella pittura di ceramiche;
• l’oro viene usato per le coppe e medaglie delle premiazioni o in cucina a scopo decorativo in alcune ricette dell’alta cucina perché non altera il sapore.
L’oro è quotato al grammo oppure all’oncia troy. Quando l’oro è in lega con metalli, se ne misura la purezza, espressa in carati: l’oro puro è 24 carati.
La purezza può essere indicata anche in un altro modo, con una grandezza che va da zero a uno e tre decimali, oppure con la frazione in millesimi. Esempio: 18 carati = 0,750 = 75%.
Quello usato in gioielleria non è mai maggiore di 18k, altrimenti non sarebbe possibile lavorarlo. Il valore di un oggetto viene stimato quindi considerando la lega.
Il prezzo viene fissato dal mercato, in particolare dalla Borsa di Londra che due volte ogni giorno stabilisce il prezzo, detto il fixing dell’oro.
L’oro è stato sempre impiegato, nei sistemi economici basati sul “gold standard”, come base per le valute. Il valore della valuta viene stabilito in rapporto a una quantità di oro.
Poiché l’oro costituisce una riserva valutaria dei paesi, il suo possesso da parte di un privato è regolamentato oppure è bandito.